Si fa risalire al XVIII secolo e la parola "Bomboniera" viene dal francese "Bombonniere": era una scatoletta contenete dolci che si regalava come portafortuna (anche ne caso di matrimoni).
Anche il confetto risale a quell'epoca: la cosa buffa è che a quell'epoca ancora non era stato scoperto lo zucchero e quindi, i primi confetti erano un impasto di mandorle, miele e farina. I confetti come li conosciamo oggi sono del 1861. Nel 1200 erano diffusi sopratutto a Venezia in quanto provenivano da Oriente, dall'impero bizantino, dove i confetti, dalla forma increspata, venivano lanciati dalle finestre, durante i festeggiamenti carnasciali, al popolo, dai nobili.
La sua forma quindi è dovuta al suo utilizzo: dovevano essere resistenti all'urto con il suolo.
La loro bontà li rese speciali e amati sopratutto dalle classi più abienti. Conservarli in scatolette e donarli era un gesto molto apprezzato da chi i riceveva. Nella letteratura italiana spesso ricorrono durante i banchetti nuziali come dono agli ospiti.
E come recita la poesia:
"E non è bella festa veramente dove il confetto non sia presente, e battesimi e nascite e sponsali senza confetti son feste banali"